Dott.ssa Annamaria Saracco

Dott.ssa Annamaria Saracco
Socia fondatrice dell' Associazione Argentina di Psicologia Transpersonale

Psicologia Transpersonale

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Siamo ad una svolta, un cambiamento di paradigma. Stiamo abbandonando uno schema della realtà a favore di un altro che concepisce la vita da una prospettiva trasformazionale.


Attualmente sta emergendo in psicoterapia quello che Stan Grof definisce "un nuovo paradigma" una visione della psiche che rifiuta il vecchio dualismo (dualismo mente-corpo o dualismo cartesiano) a favore del modello olistico, il quale considera corpo, mente e spirito parti inseparabili dell'intera persona.


La psicologia sino ai tempi più recenti è stata ossequiente al modello medico empirista- mecanicista e solo recentemente la rivoluzione del paradigma scientifico ha consentito l'integrazione di questa prospettiva medica con quella mistica nell' approccio alla conoscenza dell'essere umano.


La Psicologia Transpersonale, riconoscendo la componente spirituale della psiche, presenta una prospettiva trasformazionale e fornisce al processo terapeutico una nuova dimensione.


Attraverso un lavoro a livello corporeo, emotivo, mentale e spirituale si occupa dell'allenamento dell'espansione della coscenza. Essendo una Psicologia della Coscenza insegna il cammino della consapevolezza e della crescita oltre l'io ordinario.


Quando la coscienza va oltre allo sconfinamento spazio - temporale, quando si trascendono i limiti dualistici e analitici dell'intelligenza razionale, si integrano le strutture intuitive e spirituali che giacciono latente nel gran universo dell'inconscio umano.

Per fortuna nel campo della psicoterapia si conquista sempre più terreno in quella terra misteriosa dell'inconscio.


La Psicologia Transpersonale include studi sulla meditazione, il misticismo, il risveglio e la crescita spirituale, le esperienze psichedeliche, lo sciamanismo, la terapia delle vite passate.


L'esplorazione dei ricordi di incarnazioni passate come lavoro psicologico appartenente all'ambito transpersonale è uno strumento potente disponibile della psicoterapia come cammino di rivelazione e di trasformazione personale.


Nell'esplorazione e nelle scoperte dei domini insospettati delle realtà sottili ci siamo costretti all'incontro penoso e duro con noi stessi, soprattutto con le nostre parti sgradevoli nascoste nell'ombra.


L'inconscio, che attualmente si crede contenga ricordi delle vite passate, oltre a eventi rimorssi dell'infanzia e archetipi, nella sua saggezza ci invia di continuo materiale da gestire e da integrare nella nostra personalitá conscia.


È un fatto di rivelamento psichico e spirituale che ci permette di accogliere, di accettare e di dare voce alla nostra parte inconscia per confrontarci con il proprio vero io.

giovedì 25 febbraio 2016

Stanislav Grof Psicologia Transpersonale

 Tratto da :" Guarire le ferite più profonde"

La psicologia transpersonale, o quarta forza, prese in esame gli equivoci più macroscopici della psichiatria e della psicologia dominanti in merito alla spiritualità e alla religione. Inoltre fornì una risposta agli importanti fenomeni che si osservavano nella ricerca moderna sulla coscienza, e in diversi altri campi per i quali il paradigma scientifico corrente non aveva spiegazioni adeguate.

Michael Harner, un antropologo con ottime credenziali accademiche che si era sottoposto a una potente iniziazione sciamanica durante le sue ricerche nella giungla amazzonica, ha riassunto in modo stringente i punti deboli della psicologia accademica nella prefazione del libro La via dello sicamano (Harner 1980), suggerendo che la comprensione della psiche nella civiltà industrializzata sia gravemente di parte in quanto etnocentrica e cognicentrica (anche se il termine pragmacentrica sarebbe probabilmente più adeguato).

Etnocentrica in quanto è stata formulata e promossa da scienziati materialisti occidentali che considerano la loro prospettiva come superiore a quella di qualunque altro gruppo umano in qualunque momento storico. Secondo questi scienziati, la materia viene prima di tutto, mentre la vita, la coscienza e l’intelligenza non sarebbero altro che i loro accidentali effetti collaterali.

Qualunque forma di spiritualità, per quanto raffinata, sarebbe cioè solo frutto di ignoranza dei dati scientifici, superstizione, credulità infantile, autoinganno, e pensiero magico primitivo.

Le esperienze spirituali dirette, che coinvolgono l’inconscio collettivo, i simboli e i temi archetipici non sarebbero altro che il prodotto di una mente malata. Benchè non dispongano di adeguate spiegazioni mediche e di dati di laboratorio in grado di convalidare questa posizione, gli psichiatri ufficiali moderni interpretano le esperienze visionarie dei fondatori delle grandi religioni, dei santi e dei profeti come manifestazioni di malattia mentale.

Nella loro sprezzante presa di distanza dai rituali e dalla vita spirituale, non fanno alcuna distinzione tra le credenze popolari primitive ( o le interpretazioni letterali e fondamentaliste dei testi sacri) e le sofisticate tradizioni mistiche o le grandi filosofie spirituali orientali, basate su secoli di sistematica esplorazione introspettiva della psiche.

Nella letteratura psichiatrica esiste un gran numero di articoli e di libri in cui si discute quale sia la diagnosi clinica più appropriata per alcune delle più illustri figure spirituali della storia.

Di sant’Antonio si è detto che era schizofrenico, di san Giovanni della Croce che era affetto da “depravazione ereditaria”. Santa Teresa d’Avila è stata liquidata come affetta da grave isteria psicotica e le visioni mistiche di Maometto sono state attribuite all’epilessia.

Molte altre personalitá religiose e spirituali, come Buddha, Gesù Cristo, Ramakrishna e Sri Ramana Maharshi sono state definite come affette da psicosi in virtù delle loro esperienze visionarie e delle loro “fissazioni”. Analogamente, alcuni antropologi di scuola classica hanno discusso la possibilità di diagnosticare gli sciamani come schizofrenici, psicotici ambulanti, epilettici o isterici. Il famoso psicoanalista Franz Alexander, considerato tra i padri della medicina psicosomatica, ha scritto un saggio nel quale descrive anche la meditazione buddhista in termini psicopatologici, definendola una “catatonia artificiale”.

Mentre la psicologia e la psichiatria occidentali continuano a descrivere i rituali e la vita spirituale delle culture antiche e indigene in termini patologici, i perniciosi eccessi della civiltà industriale, una potenziale minaccia per la vita del pianeta, sono stati talmente integrati nella  nostra esistenza da attrarre solo raramente l’attenzione specifica di clinici e ricercatori, e da non essere mai etichettati come patologici.

 Eppure ogni giorno siamo testimoni di manifestazioni di insaziabile avidità e di aggresività distruttiva: saccheggio di risorse non rinnovabili trasformate rapidamente in forme di inquinamento industriale, contaminazione dell’ambiente naturale indispensabile alla sopravvivenza con piogge radioattive, sostenze chimiche tossiche e massicce fuoriuscite di petrolio, abuso di scoperte scientifiche in campo fisico, chimico o biologico per lo sviluppo di armi di distruzioni di massa, invasione di nazioni con relativo massacro di civili e talvolta genocidio, progettazione di operazioni militari che, se messe in atto, porterebbero alla morte di milioni di persone.

I protagonisti e gli ideatori di queste strategie di distruzione e di questo scenario apocalittico non solo se ne vanno in giro a piede libero, ma sono ricchi e famosi, detengono posizioni sociali di potere e ricevono onorificenze di ogni tipo. Nel contempo, tanti individui che sperimentano stati mistici con un potenziale vitale trasformativo, soggetti a episodi di morte e rinascita psicospirituale o ancora a esperienze di vite precedenti, finiscono  ricoverati in ospedale con diagnosi infamanti e trattamenti farmacologici repressivi.

A questo si riferiva Michael Harner quando parlava di pregiudizio etnocentrico nella distinzione tra normalità e patologia.

giovedì 18 febbraio 2016

Eileen Caddy, Il mio volo verso la libertà


I cambiamenti possono cominciare dalle piccole cose, ma via via che ti addentrerai nel nuovo, essi diventeranno piu’ drastici e importanti. A volte è necessario un completo rivolgimento per condurre un nuovo modo di vivere, e talvolta forse anche essere in apparenza crudeli, per poter essere buoni, per eliminare il vecchio e scoprire il nuovo. Non irritarti per gli straordinari cambiamenti che debbono avvenire, ma sii pronta ad accoglierli e a fluire con essi per aiutarne la realizzazione.

mercoledì 10 febbraio 2016

Tiziano Terzani


                                                    UN ALTRO GIRO DI GIOSTRA -

La storia di questo viaggio non è la riprova che non c'è medicina contro certi malanni e che tutto quel che ho fatto a cercarla non è servito a nulla. Al contrario: tutto, compreso il malanno stesso, è servito a tantissimo. E' così che sono stato spinto a rivedere le mie priorità, a riflettere, a cambiare prospettiva e soprattutto a cambiare vita. E questo è ciò che posso consigliare ad altri: cambiare vita per curarsi, cambiare vita per cambiare se stessi. Per il resto ognuno deve fare la strada da solo. Non ci sono scorciatoie che posso indicare. I libri sacri, i maestri, i guru, le religioni servono, ma come servono gli ascensori che ci portano in su facendoci risparmiare le scale. L'ultimo pezzo del cammino, quella scaletta che conduce al tetto dal quale si vede il mondo sul quale ci si può distendere a diventare una nuvola, quell'ultimo pezzo va fatto a piedi, da soli.
Io provo.

lunedì 25 gennaio 2016

Omraam Mikhaël Aïvanhov


"Un uomo accusato ingiustamente viene mandato in prigione...
Per  non essere annientato è necessario che egli cerchi in se stesso
qualcosa che sarà più forte di tutto, e questo “qualcosa”
è il pensiero, lo spirito.
Se ci riesce, egli scopre che cos'è
la vera libertà.
 Ogni giorno quell'uomo lavora sui propri
 pensieri e sui propri sentimenti, in modo da non provare né
impazienza né collera né odio, perché sono appunto questi
pensieri e questi sentimenti che costituiscono le vere prigioni,
e da queste prigioni lui solo può liberarsi.

 Nessuno attraversa questa esistenza senza dover sopportare delle
privazioni, delle ingiustizie. L'Intelligenza cosmica, che vuole
rendere l'essere umano potente e libero, è implacabile.
Essa gli
ha dato una volontà, un cuore, un intelletto, un'anima e uno
spirito, e vuole che egli se ne serva.
 Ma lui cosa fa con questi  doni?
Non un gran che, e davanti alle prove si crede povero e
privo di mezzi. Per misurare la vastità e il valore di ciò che
possiede, è necessario che vi sia costretto.
Dovete dunque
prevedere che avrete delle prove da attraversare e, anche se non
si tratterà della prigione, accettate l'idea che saranno proprio
quelle prove a farvi scoprire la vera libertà e le vere
ricchezze."