Dott.ssa Annamaria Saracco

Dott.ssa Annamaria Saracco
Socia fondatrice dell' Associazione Argentina di Psicologia Transpersonale

Psicologia Transpersonale

)

Siamo ad una svolta, un cambiamento di paradigma. Stiamo abbandonando uno schema della realtà a favore di un altro che concepisce la vita da una prospettiva trasformazionale.


Attualmente sta emergendo in psicoterapia quello che Stan Grof definisce "un nuovo paradigma" una visione della psiche che rifiuta il vecchio dualismo (dualismo mente-corpo o dualismo cartesiano) a favore del modello olistico, il quale considera corpo, mente e spirito parti inseparabili dell'intera persona.


La psicologia sino ai tempi più recenti è stata ossequiente al modello medico empirista- mecanicista e solo recentemente la rivoluzione del paradigma scientifico ha consentito l'integrazione di questa prospettiva medica con quella mistica nell' approccio alla conoscenza dell'essere umano.


La Psicologia Transpersonale, riconoscendo la componente spirituale della psiche, presenta una prospettiva trasformazionale e fornisce al processo terapeutico una nuova dimensione.


Attraverso un lavoro a livello corporeo, emotivo, mentale e spirituale si occupa dell'allenamento dell'espansione della coscenza. Essendo una Psicologia della Coscenza insegna il cammino della consapevolezza e della crescita oltre l'io ordinario.


Quando la coscienza va oltre allo sconfinamento spazio - temporale, quando si trascendono i limiti dualistici e analitici dell'intelligenza razionale, si integrano le strutture intuitive e spirituali che giacciono latente nel gran universo dell'inconscio umano.

Per fortuna nel campo della psicoterapia si conquista sempre più terreno in quella terra misteriosa dell'inconscio.


La Psicologia Transpersonale include studi sulla meditazione, il misticismo, il risveglio e la crescita spirituale, le esperienze psichedeliche, lo sciamanismo, la terapia delle vite passate.


L'esplorazione dei ricordi di incarnazioni passate come lavoro psicologico appartenente all'ambito transpersonale è uno strumento potente disponibile della psicoterapia come cammino di rivelazione e di trasformazione personale.


Nell'esplorazione e nelle scoperte dei domini insospettati delle realtà sottili ci siamo costretti all'incontro penoso e duro con noi stessi, soprattutto con le nostre parti sgradevoli nascoste nell'ombra.


L'inconscio, che attualmente si crede contenga ricordi delle vite passate, oltre a eventi rimorssi dell'infanzia e archetipi, nella sua saggezza ci invia di continuo materiale da gestire e da integrare nella nostra personalitá conscia.


È un fatto di rivelamento psichico e spirituale che ci permette di accogliere, di accettare e di dare voce alla nostra parte inconscia per confrontarci con il proprio vero io.

sabato 23 febbraio 2013

Eckhart Tolle

 
 
Il grado di identificazione con la mente varia da persona a persona. Alcune godono di periodi di libertà dalla mente, che sono comunque brevi, e la pace, la gioia e la vitalità che sperimentano in quei momenti rendono la vita degna di essere vissuta. Questi sono anche i momenti nei quali sorgono la creatività, l'amore e la compassione.
 
 

Shaumbra Speaks

Il vostro spirito vuole raggiungere il conosce te stesso e lo ricerca attraverso l'esperienza, l'espansione, l'espressione; e lo fa mediante gli aspetti umani. L'essere umano scende nelle profondità delle sue esperienze e lo Spirito accede a una maggiore espansione.
 


Sí !!! La tua anima è veramente presente nella profondità del corpo fisico. Respira profondamente nella quiete di questo dolce spazio armonioso. Immergetevi nello spazio profondo all'interno di voi in cui la vostra fiamma è proprio lì. Guardate lo splendore della luce che siete voi. Cercate di sentirlo perchè lì c'è il calore. Questo sei tu. Questa è la qualità dell'essere vivo.

Carl G. Jung

Non c'è presa di coscienza senza sofferenza. In tutto il mondo la gente arriva ai limiti dell'assurdo per evitare di confrontarsi con la propria anima.Non si raggiunge l'illuminazione immaginando figure di luce, ma portando alla coscienza l'oscuritá interiore.
Chi guarda fuori sogna, chi guarda dentro si sveglia.
 
Una psicologia capace di soddisfare soltanto l'intelletto non è mai una psicologia pratica; l'anima nella sua totalità non può mai essere intesa soltanto con l'intelletto.Ci piaccia o no, il momento della visione universale s'impone, perché l'anima cerca un'espressione capace di coglierla in tutta la sua pienezza.

giovedì 21 febbraio 2013

DONZELLA_DI_CRISTALLO


 
... mille lune dal manto d'argento,
mille stelle sorgenti dal cielo
mille luci radianti,
in quella magica notte,
 parteciparono al rito ...
Anna Maria Artini (La storia di Nemea)

martedì 19 febbraio 2013

An Incredible Adventure - part 1/3 (Sub Ita Eng)



 Stanislav Grof ci parla di stati alterati di coscienza, respirazione olotropica e mappe di coscienza -

Eckhart Tolle. Parole dalla Quiete .Con traducción al castellano



Il grado di identificazione con la mente varia da persona a persona. Alcune godono di periodi di libertà dalla mente, che sono comunque brevi, e la pace, la gioia e la vitalità che sperimentano in quei momenti rendono la vita degna di essere vissuta. Questi sono anche i momenti nei quali sorgono la creatività, l'amore e la compassione.
 
Nei momenti più bui, ricorda sempre di fare un passo alla volta.
Voler ottenere tutto e subito è sciocco
Nei momenti più difficili, ricorda sempre che le abitudini stabiliscono un destino.
Stabilisci quelle che ti danno energia e crescita.
È solo nell’ora più profonda del Duat, nella Notte oscura dell’anima che possiamo vedere noi stessi.
E capire come superare la notte.
Non rifuggire l’oscurità, impara a vederci attraverso.
Tutto passa e scorre, il giorno diviene notte e la notte giorno.
Ciò che è bene per te ora domani diverrà un ostacolo e un impedimento, o un danno, e viceversa.
Tutto finisce e muta, come la pelle di un serpente.
Impara ad essere la volontà pura di vivere e non la pelle morta di un intento esaurito.
Tutto ciò che non supera l’alba del tuo nuovo giorno, non deve essere portato con te.
Il mondo è infinito, non giudicare perdite e guadagni come il piccolo pescatore che non ha mai visto l’Oceano.
Sconfinate sono le possibilità della Ruota.
Impara a fluire e solo allora senza occhi, senza orecchie né pensiero, vedrai, sentirai e capirai il Tao.

La dodicesima illuminazione.- James Redfield


É importante osservare che la Legge del Karma non ha lo scopo di punirci, ma di indirizzarci in una direzione positiva. A quanto pare funziona così: L'Universo è spiritualmente progettato per sostenere e incoraggiare la nostra crescita spirituale. Se ci concentriamo sulla verità, allora la Sincronicità aumenterà vertiginosamente. Se invece scegliamo di continuare a mentire, attireremo nella nostra vita una persona che ci tratterà in modo identico, e questo appunto accadrà non per punirci, ma per mostrarci cosa si prova, così da indurci a tornare alla verità.

lunedì 18 febbraio 2013

TICH NHAT HANH Il vero amore

Il vero amore contiene l'elemento della gentilezza amorevole che è la capacità di offrire felicità.
Per rendere felice una persona bisogna esserci.
Si dovrebbe imparare a guardarla, a parlarle.
Rendere l'altra persona felice è un'arte che si impara.

Il secondo elemento che compone il vero amore è la Compassione, la capacità di togliere i dolore, di trasformarlo nella persona che amiamo.
Anche in questo caso bisogna praticare il guardarsi in profondità per riuscire a vedere che tipo di sofferenza ha in sè quella persona.
Spesso avviene che l'altra persona,compresa e sostenuta sarà in grado di affrontare più facilmente le difficoltà della sua vita,perchè sentirà che siete dalla sua parte.

Il terzo elemento è la Gioia.Il vero amore vi deve portare Gioia e Felicità, non sofferenza giorno dopo
giorno.

Il quarto è ultimo elemento è la Libertà.Se amando
sentite di perdere la vostra libertà, di non avere più spazio per muovervi, quello non è vero amore.

Pregare Pace. Con traducción al castellano



"Quando preghiamo per qualcosa, affinchè questa avvenga, ci focalizziamo sul fatto che ciò che chiediamo in quel momento non è presente. È questo il modo in cui alla maggior parte di noi è stato insegnato a pregare. Le parole più importanti che l'anima ode in questo caso sono:" Non c'è, e questa diventa la vera preghiera. L'anima risuona con l'assenza, per cui non fa nulla per attirare a sè lo stato desiderato.

Quando "Preghiamo Pace", invece, ciò che stiamo realmente facendo è sentirci come se la pace che desideriamo fosse già presente. Avvertiamo la completezza della preghiera, piuttosto che la mancanza di qualcosa, e l'anima risponde di conseguenza. Incomincia a risuonare con la pace, attirando nella propria sfera l'esperienza della pace, in quanto è su di essa che la mente si è focalizzata. La preghiera riceve una risposta automatica perchè l'anima ha seguito un codice prestabilito, attraendo la situazione che era stata già "percepita", piuttosto che l'esperienza a cui si stava resistendo."

"Liberi di essere se stessi". Bruno Scattolin


Per poter sviluppare la propria spiritualitá è importante avere la capacitá di amare. Amare prima di tutto se stessi, profondamente, liberamente, independentemente dal tempo e dallo spazio.
L'amore è la via maestra.
Sii libero, dunque, di essere te stesso, unico e irripetibile, con i tuoi fallimenti e i tuoi successi.
Impara ad amarti profondamente, senza remore, senza aspettative, senza giudizi. Ama pienamente te stesso, il tuo corpo, la tua mente, il tuo ego, il tuo spirito. Comincia ad accogliere la bellezza dell'unicitá di tutte queste cose che compongono la tua persona.
Ama te stesso, perché chi non ama se stesso difficilmente riesce ad amare gli altri. È un'illusione della mente quella di immaginare di amare prima gli altri e, di conseguenza, sperare di amare se stessi.
Essere amore è la via maestra, e amando ti si aprono delle capacitá di relazione con gli altri che ti permettono di incontrare veramente l'altro.

Tratto da : "Siamo qui con te ".
Bruno Scattolin

Neale Donald Walsch

 
“Sofferenza” e “dolore” non sono la stessa cosa. Il dolore è un’esperienza oggettiva di malessere fisico e/o emotivo. La sofferenza è il tuo pensiero al riguardo.
Se stai bene con qualsiasi dolore tu possa avere, se sei in pace con questo dolore, per capirci, allora non soffrirai. Sperimenterai il dolore, però non dovrà essere “sofferto”, ma solo sperimentato.
 Le due cose non sono uguali. Chiedi ad una qualsiasi donna che abbia partorito con gioia.
Ciò è vero sia per il dolore fisico che per quello emotivo.
Uno può sperimentare il dolore della perdita, ad esempio, senza soffrire. Il dolore va bene. E’ una buona cosa. Ci informa sulla nostra umanità; ci dice cosa significa qualcosa per noi.
 Ma non dobbiamo soffrire per il dolore, dobbiamo semplicemente sentirlo.
 Sentire il dolore e permettergli di “essere” — senza opporgli resistenza, ma notandolo, onorandolo, e lasciando semplicemente che sia, a dirci ciò che deve dirci a proposito di noi stessi — è una pratica spirituale che può guarire e risolvere ogni sofferenza.
 
 

Neale Donald Walsch.- Nuove rivelazioni. I parte

Il programma del corpo è sopravvire, essere nutrito, sentirsi al sicuro e provare piacere. Il programma dell'anima è molto diverso. L'anima sa che la sopravvivenza non è un problema, come non lo sono le altre esigenze del corpo. Sa di essere una manifestazione localizzata della vita stessa e non ha bisogno di cercare la sicurezza e il piacere, perchè l'anima è queste cose.
È la manifestazione individualizzata dello Spirito Divino, il quale è tutto ciò che è. L'anima è l'energia vitale dell'universo, concentrata e localizzata e vibrante a una frequenza specifica in uno spazio e in un tempo specifico. Un'energia che vibra in modo cosi particolare è un flusso singolare di vita universale.
L'anima usa il resto di Se stessa (cioè l'Energia della Vita Universale di cui fa parte) come uno dei tre strumenti con cui modellare una particolare esperienza.
L'energia della Vita Universale è a volte chiamata anche Spirito. Gli altri due strumenti sono il corpo e la mente.
La vostra anima è ciò che siete. Il corpo e la mente sono ciò che usate per sperimentare ciò che siete nel regno del relativo.
La casa dell'anima è nel Regno dell'Assoluto, dove dimora lo Spirito Divino. La vostra anima attualmente si trova nel Regno del Relativo, ed è in viaggio per tornare a casa. Una volta tornata si fonderá di nuovo con il Resto di Sè, cioè con lo Spirito Divino, diventando Uno con esso.
In alcune tradizione mistiche orientali questa fusione è chiamata Samadhi e può essere raggiunta anche mentre l'anima si trova ancora nel Regno del Relativo, con un corpo e una mente, anche se in questo caso, si tratta di solito di un'esperienza molto breve.
L'anima può anche lasciare il corpo e la mente per rinnovarsi e riprendere energia. Ciò accade durante il sonno.
Infine, l'anima può fondersi con la sua Energia Universale diventando Uno con lo Spirito Divino per periodi molto lunghi. Ciò accade al momento della morte.

Neale Donald Walsch. Nuove rivelazioni. II parte

 
La morte in realtà non esiste è soltanto il nome che voi avete dato all'esperienza in cui l'anima trasforma l'energia del corpo e della mente riunendosi con l'Assoluto.
Questo ciclo si ripete senza fine. Dopo aver sperimentato ancora una volta la beatitudine del Samadhi e la Conoscenza dell'Unione, l'anima riemerge dal Tutto, regolando la propria vibrazione e trasformando la sua energia in un punto specifico di quello che voi definireste il Continuum Spazio- Tempo.
L'ultimo viaggio dell'anima attraverso questo ciclo infinito della Divinità che sperimenta Se Stessa ha prodotto l'essere che attualmente definete come Noi.

Perchè una volta tornata nel tutto non resta lì? Perchè riemerge dal tutto per individuarsi di nuovo?
Perchè ciò che È Divino desidera sperimentare tutti gli aspetti individuali della propria Divinità. Vuole conoscersi completamente a livello di esperienza ed espandersi, ricrearsi, diventare una versione più grande di Se stesso. E lo fa entrando nel Regno del Relativo in una Forma individuale.

Em Claire. "Deponi l'Ascia".



Dio dice:" Deponi l'Ascia"
Che è veramente la mia voce, puoi starne certo.
Ed è anche la tua voce.
Allora:"Deponi l'Ascia"
e portati la mano alle labbra,
e appoggiala al cuore, sussurrando
"Dolce perdono",
anche se non c'è niente da perdonare.
Tutto ciò che facciamo è cercare di Amare.
L'amore appare sotto ogni forma:
rabbia, paura e dolore di qualunque tipo.

Ma tutto ciò che facciamo è cercare di Amare.

Non cè niente da perdonare
tranne sollevare di nuovo l'Ascia ...

Tratto da :Quando tutto cambia, cambia tutto. Neale Donald Walsch

La ruota delle lune - Meditazioni pellerossa per molte lune

                                                                Dire la Verità

Avere l'audacia di dire la verità in presenza di contrasti e di confusione e davanti a chi vive costantemente nell'inganno è la caratteristica del vero Portatore di Pace.

Osare dire la verità è difficile per chi teme di essere punito o di non essere accettato. Per la persona che ha fatto pace con il Sè, le cui azioni sono divenute affidabili, è facile dire la verità. Dire la verità diventa un modo d'essere, piuttosto che un'esperinza temuta. Imparare a dire la verità in ogni circostanza ci libera dalla necesità di dovere coprire le bugie con inganni sempre nuovi. I portatori di Pace non devono combattere nemici interiori; la veridicità ha dissolto i loro conflitti interiori. È forse ora che applichi la verità a qualche particolare turbamento della tua vita?

Preghiera zoroastriana per la pace

 
   Preghiamo Iddio affinchè sradichi ogni miseria dal mondo:
che la comprensione trionfi sull'ignoranza,
che la generosità trionfi sull'indifferenza,
che la fiducia trionfi sul disprezzo,
e che la verità trionfi sulla menzogna.
 
"Pregare Pace".- James F.Twyman, Gregg Braden, Doreen Virtue.

Eckhart Tolle. Parole dalla Quiete

Le persone tendono ad essere a disagio con ciò che finisce, perchè ogni fine è una piccola morte. Ecco perchè in molte lingue la parola usata per accomiatarsi significa " ci rivedremo". Arrivederci.
Ogni volta che un'esperienza giunge alla fine voi morite di una piccola morte. Una forma, come quell'esperienza che è apparsa nella vostra coscienza, si dissolve. Spesso questo lascia dietro di sè un sentimento di vuoto che la maggior parte delle persone fa di tutto per non sentire, per non affrontare.
Se potete imparare ad accettare e perfino a dare il benvenuto alle cose della vostra vita che finiscono, potete scoprire che il sentimento di vuoto, con cui inizialmente vi sentivate a disagio, si trasforma in un senso di spaziosità interiore che è profondamente in pace.
Imparando in questo modo a morire quotidianamente, aprite voi stessi alla Vita.

Visione spirituale della sofferenza psichica

Associazione Italiana di Psicologia Transpersonale


La sofferenza psichica secondo:

L’approccio psicologico

• Tutta la sofferenza umana proviene dall’esterno: l’essere umano è una vittima pasiva e ha ragione di avere paura e difendersi dal mondo esterno.
• La sofferenza psichica è segnalata da sintomi che provengono da relazioni oggettuali mal metabolizzate o da condizionamenti negativi.
L’essere umano ha ragione di essere risentito con il mondo: egli è la vittima sacrificale della violenza altrui.
• La mente sana è identificata con l’assenza di sintomi clinici e la sua sofferenza non va curata.
• La mente insana ha sintomi e va curata con la loro soppressione, senza riferimento allo stato etico e spirituale.

L’approccio meditativo

• Parte della sofferenza è autoprodotta da azioni erronee del passato e del presente: più che provare paùra, l’essere umano deve assumersi la responsabilità delle sue azioni attraverso un retto agire.
• La sofferenza psichica è sia il frutto di un precedente karma negativo, sia il risultato nel qui e ora dei veleni della mente inconsapevole ed egocentrata.
L’essere umano non ha ragione di risentimento: il suo compito è procedere verso la conoscenza e trasformazione di sè stesso.
. L’assenza di sintomi clinici no è suficiente a valutare la sanità. La mente è sana quando è abitada da qualità e fattori etici che producono la retta percezione che è unita con la vita.
• La mente insana è abitata da fattori di inconsapevolezza egocentrica e dai veleni della mente, che sono attributi non etici di illusione e sofferenza.
La cura implica lo sviluppo spirituale.

Laura Boggio Gilot. Presidente e Fondatore

Gregg Braden.. Un ponte verso il passato

La conoscenza è il ponte che ci unisce a tutti quelli che hanno vissuto prima di noi. Civiltà dopo
civiltà, vita dopo vita, le storie personali di ciascuno confluiscono nella storia collettiva dell'umanità. Tuttavia, a prescindere dal livello di conservazione delle informazioni tramandateci dal passato, le parole di quelle storie si limitano a restare dei semplici "dati" finchè noi non riusciamo a dotarle di significato. Infatti, è proprio il modo in cui applichiamo nella vita quelle conoscenze antiche, a trasformarsi in saggezza nel presente.
Per migliaia di anni i nostri predecessori ci hanno tramandato la conoscenza della preghiera, del perchè funziona e dell'uso che possiamo farne. I nostri avi hanno affidato a templi imponenti e a tombe nascoste la potente forma di conoscenza insita nella preghiera, grazie a linguaggi e costumi che hanno subito ben pochi mutamenti nel corso degli ultimi cinquemila anni. Ma il segreto non si cela nelle parole che compongono le preghiere. Proprio come la portata de un programma informatico va al di là del linguaggio in cui è scrito, anche noi dobbiamo cercare una dimensione più profonda nella preghiera, per comprendere il reale potere che ci attende in essa, quando vi ricorriamo.

" La scienza perduta della preghiera".

GREGG BRADEN "La Scienza Perduta della Preghiera"

Il mistero dello spazio intermedio
I Parte
 
Esiste un potere che vive nello spazio "di mezzo", quell'attimo fuggente durante il quale qualcosa finisce e ció che lo segue non è ancora iniziato.
Dalla nascita alla scomparsa delle galassie, dall'inizio alla fine di una carriera o di un rapporto e perfino nella semplicitá di un' inspirazione e di un'espirazione, la creazione racconta una storia fatta di esordi e di epiloghi: cicli che cominciano e finiscono, che si espandono e si contraggono, nascono e muoiono.
A prescindere dalla sua scala di grandezza, tra l'inizio e la fine di un evento esiste un momento temporale in cui nessuna delle due fasi si è ancora pienamente realizzata. Quello è l'attimo da cui traggono origine la magia e i miracoli !
Nell'istante di mezzo, tutte le possibilità sono valide e nessuna è stata ancora scelta. In quel luogo, noi riceviamo il potere di guarire il corpo fisico, di cambiare la nostra vita e di portare la pace nel mondo.
Tutti gli eventi scaturiscono da quell'attimo magico e potente.

GREGG BRADEN "La Scienza Perduta della Preghiera"

Il mistero dello spazio intermedio
II parte
 
Il mistero e le possibilità contenute nello spazio intermedio fra due eventi sono state a lungo celebrate dalle tradizioni di saggezza del passato. Ad esempio, secondo la consuetudine degli Indiani nord-americani, la terra entra in quei regni mistici due volte al giorno. Il primo è percepibile immediatamente dopo la scomparsa del sole al di sotto della linea dell'orizzonte, appena prima che giunga l'oscurità della notte. Il secondo si manifesta appena prima che il sole ricompaia sul confine del cielo, dopo il passaggio della parte più oscura della notte.
Entrambi i regni sono zone di confine - non è ancora nè del tutto giorno, nè completamente notte. È durante quel lasso di tempo che, secondo la tradizione, si manifesta un'apertura nella quale possono essere comprese immense verità, possono verificarsi profonde guarigioni e le preghiere riescono ad avere l'mpatto più elevato.
L'antropologo Carlos Castaneda, nella sua classica opera dal titolo"Una realtà separata", ha definito quel varco una "fenditura fra i mondi", descrivendolo come un punto di accesso ai regni invisibili degli spiriti, dei demoni e del potere.
Anche gli scienziati moderni riconoscono la forza di quel luogo. Tuttavia, la loro prospettiva riguarda non tanto elementi come il giorno, la notte e il tempo, quanto la materia di cui è fatto il mondo.
Da un punto di vista scientifico, infatti, il mondo materiale che vediamo intorno a noi è tutt'altro che concreto!

I cinque princìpi fondamentali di una psicologia della liberazione

Da A. Cohen

I cinque princìpi fondamentali di una psicologia della liberazioone, di cui parla Andrew Cohen, un maestro di spiritualitá contemporaneo,”descrivono semplicemente e con chiarezza come vivere ciò che viene scoperto nella rivelazione spirituale – come incarnare la natura assoluta di quella rivelazione nella vita che stiamo vivendo qui e ora”. Essi corrispondono anche all’apertura alle forme archetipiche, che rappresenta i passi della crescita di una persona nel suo percorso spirituale.
Il primo principio riguarda la chiarezza di intenzione, ovvero il non avere dubbi sul fatto di voler essere liberi più di ogni altra cosa proprio adesso, indipendentemente dall’emergenza di emozioni.
Questo principio corrisponde a quello che la sapienza vedantina indica come l’ardente volontà di liberazione, ovvero la profonda certezza, spesso non esprimibile a parole, che al di là di tutte le nostre limitazioni, siamo spinti da una fede ben precisa e ferma, che ci guida nelle scelte e nelle azioni verso una realtà che ci trascende.

Il secondo principio viene espresso da Cohen come la legge della volizionalità. Poichè si desidera essere liberi più di ogni altra cosa, si fa la scelta cosciente di non essere più una vittima. Il fatto di sentirsi una vittima per essere stati feriti nel passato causa, spesso inconsapevolmente, delle ferite nelle altre persone. Invece, rinunciando a sentirsi una vittima, tale tendenza diminuisce drasticamente. Tale passaggio richiede l’attivazione dell’archetipo del Guerriero, il quale, basandosi sull’ardente volontà di liberazione, fornisce le energie psichiche per combattere la dura lotta dell’uscita dal proprio vittimismo.

Il terzo principio si concretizza nell’affrontare tutto e non evitare nulla. Ciò che accade più spesso è invece che noi agiamo in modo da non affrontare nulla ed evitare ogni cosa, perchè ci piace cullarci nelle nostre lamentele, ci piace mantenere lo stato quo. Alla base di questo atteggiamento, responsabile della stasi e dell’arresto del cammino spirituale, sta il narcisismo, inteso come il non sopportare, più di ogni altra cosa, di vedere ( o che qualcuno ci faccia vedere) la verità su di noi, che consiste nel rifiuto dell’incompiutezza e nel perpetuarsi dell’immagine ideale di noi stessi.
L’attuazione di questo principio richiede un lavoro di superamento dell’orgoglio, eventualmente coadiuvato da un lavoro psicoterapico profondo.

La scoperta che ogni aspetto dell’esperienza umana è una questione assolutamente impersonale, nel senso che può ritrovarsi, a diversi gradi di intensità, in tutti gli esseri umani, schiude le porte a una consapevolezza totalmente nuova sulla propria esistenza, non più incastonata nei ristretti limiti del proprio narcisismo, ma aperta alla condivisione con l’esperienza altrui. Ad esempio, l’esperienza della paura, madre di molte emozioni, è identica in tutti gli esseri umani, pur se con sfumature diverse.L’intera esperienza umana è un evento impersonale, dunque universale.
Rendendosi conto profondamente di ciò, si inizia a scorgere l’illusione della sfera personale, e si può abbandonare più facilmente gli atteggiamenti narcisistici. Talvolta, questo principio, che Cohen chiama la verità dell’impersonalità, si attiva sotto l’azione dell’ archetipo dell’Angelo, corrispondente all’apertura del cuore.

Infine, l’ultimo principio, che consiste nell’agire per il bene del tutto, consiste nell’apertura verso la Vita e corrisponde all’attivazione del archetipo della Grande Madre. Aspirare alla liberazione di tutti gli essere umani, e non solo alla propria personale, ci fa vibrare in accordo con la vita universale e dà un senso più profondo alla ricerca e alla Liberazione stessa.

Stefano Pischiutta
Tratto da: Il Transpersonale
Notiziario dell’ A.I.T.P.

domenica 17 febbraio 2013

Nuovo paradigma Transpersonale

Il Tempo dell' anima

Solo dentro di voi esiste quell'altra realtá che tanto cercate. Io non posso darvi nulla che già non esista in voi. Non posso dischiudervi altra galleria di immagini se non la vostra anima.
Herman Hesse, "Il lupo della steppa".

Siamo ad una svolta, un cambiamento di paradigma. Stiamo abbandonando uno schema della realtà a favore di un altro che concepisce la vita da una prospettiva trasformazionale.

Attualmente sta emergendo in psicoterapia quello che Stan Grof definisce "un nuovo paradigma" una visione della psiche che rifiuta il vecchio dualismo (dualismo mente-corpo o dualismo cartesiano) a favore del modello olistico, il quale considera corpo, mente e spirito parti inseparabili dell'intera persona.

La psicologia sino ai tempi più recenti è stata ossequiente al modello medico empirista- mecanicista e solo recentemente la rivoluzione del paradigma scientifico ha consentito l'integrazione di questa prospettiva medica con quella mistica nell' approccio alla conoscenza dell'essere umano.

La Psicologia Transpersonale, riconoscendo la componente spirituale della psiche, presenta una prospettiva trasformazionale e fornisce al processo terapeutico una nuova dimensione.

Attraverso un lavoro a livello corporeo, emotivo, mentale e spirituale si occupa dell'allenamento dell'espansione della coscenza. Essendo una Psicologia della Coscenza insegna il cammino della consapevolezza e della crescita oltre l'io ordinario.

Quando la coscienza va oltre allo sconfinamento spazio - temporale, quando si trascendono i limiti dualistici e analitici dell'intelligenza razionale, si integrano le strutture intuitive e spirituali che giacciono latente nel gran universo dell'inconscio umano.
Per fortuna nel campo della psicoterapia si conquista sempre più terreno in quella terra misteriosa dell'inconscio.

La Psicologia Transpersonale include studi sulla meditazione, il misticismo, il risveglio e la crescita spirituale, le esperienze psichedeliche, lo sciamanismo, la terapia delle vite passate.

L'esplorazione dei ricordi di incarnazioni passate come lavoro psicologico appartenente all'ambito transpersonale  è uno strumento potente disponibile della psicoterapia come cammino di rivelazione e di trasformazione personale.

Nell'esplorazione e nelle scoperte dei domini insospettati delle realtà sottili ci siamo costretti all'incontro penoso e duro con noi stessi, soprattutto con le nostre parti sgradevoli nascoste nell'ombra.

L'inconscio, che attualmente si crede contenga ricordi delle vite passate, oltre a eventi rimorssi dell'infanzia e archetipi, nella sua saggezza ci invia di continuo materiale da gestire e da integrare nella nostra personalitá conscia.

È un fatto di rivelamento psichico e spirituale che ci permette di accogliere, di accettare e di dare voce alla nostra parte inconscia per confrontarci con il proprio vero io.